Regionali 2015: chi ha vinto e chi ha perso

Le elezioni regionali del 31 maggio 2015 sono state un test politico nazionale. Lo sono state per due motivi: il grande numero (oltre 15 milioni) di italiani chiamati alle urne; e l’eco mediatica che le diverse sfide – alcune più di altre, in verità – hanno suscitato, e che ha avuto conseguenze sulle azioni dei principali attori della politica nazionale, istituzionali e non.

Ma com’è andato questo test? Chi l’ha superato a pieni voti, chi è stato rimandato e chi sonoramente bocciato? Continua a leggere

L’italicum di Renzi e Berlusconi (e Alfano)

“Majority assuring”. Il cosiddetto italicum, la proposta di legge elettorale uscita dal confronto Renzi-Berlusconi-Alfano ha una caratteristica, quella che più stava a cuore a Matteo Renzi: individua in ogni caso una maggioranza politica. Niente più governi di “larghe intese”, dunque. Lo dimostrano anche le nostre simulazioni: abbiamo applicato il sistema (illustrato da Renzi nel corso della direzione PD di oggi pomeriggio) sia ai risultati delle elezioni politiche 2013 che all’attuale situazione, fotografata dai sondaggi degli ultimi 15 giorni.

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Caos anche senza Porcellum

Il giornalista e blogger dell’Espresso Fabio Chiusi* mi ha chiesto quale sarebbe stata la composizione del nostro Parlamento se avessimo votato con uno dei sistemi elettorali in vigore nei principali Paesi europei, invece che con il vituperato – a buona ragione – Porcellum.

Ho fatto qualche simulazione accompagnandole con alcune considerazioni. Potete leggere il risultato qui.

* Il blog di Fabio compare nel mio personale blogroll sin dall’inizio, ed un motivo c’è: lo ritengo uno dei migliori blogger italiani quando si tratta di temi complessi come la democrazia, l’informazione e il “paradigma digitale”. Seguitelo, perché merita davvero.

Tsunami Grillo anche in Campania: chi vince, chi perde

La valanga – o, per meglio dire, lo tsunami – di Grillo ha travolto anche la Campania. Lo ha fatto in misura lievemente inferiore rispetto ad altre regioni, ottenendo “solo” il 22% rispetto al 25% conseguito sul piano nazionale. Ma, così come accaduto nel resto del Paese, nella nostra regione la grande novità è il fortissimo arretramento delle forze politiche “tradizionali”. Continua a leggere

Verso il voto: Campania regione decisiva

Tra sette giorni sapremo, finalmente, come andrà a finire. Domenica 24 e lunedì 25 febbraio si concluderà una delle più strane campagne elettorali della storia del nostro Paese e gli elettori decideranno la composizione del nuovo Parlamento, che dovrà durare – salvo imprevisti – per i prossimi cinque anni. Continua a leggere

Qui dove?

Secondo il test Voisietequi di Openpolis, giunto alla sua terza edizione (splendido) io sarei qui:

io sono qui

Un po’ liberale à-la-Giannino (“FARE”), un po’ radicale (“AGL”), un po’ piddino – anche se “piddino” vuol dire tutto e non vuol dire niente, di questi tempi. Come credo abbia capito chiunque mi conosca un minimo, spero vivamente che quel vecchio volpone di Bersani ce la faccia. Però non so, magari voto per i simpatici fattivi (o fattoidi? o semplicemente fatti? boh) di “Fermare il declino”. Ma non per capriccio, sia chiaro. È che il loro programma oggettivamente batte tutti gli altri per 10 a 0.

E poi, le edizioni 2006 e 2008 di Voisietequi indovinarono perfettamente il partito che avevo deciso di votare. Chissà se stavolta ci sarà un due senza tre?

Persone che mi intervistano

Nello spazio di soli due giorni sono stato intervistato da ben due giornalisti. Maurizio Tropeano della Stampa mi ha chiesto come vanno le cose, sondaggi alla mano, in Piemonte. Sì, insomma, chi vincerà alla Camera, chi al Senato, quelle cose lì.

Con Brunella di Primaradio Piemonte ho chiaccherato più o meno delle stesse cose, mettendoci anche qualche considerazione aggiuntiva sui sondaggi e sulla campagna elettorale in generale. Qui l’audio, per chi volesse proprio farsi del male.