Come si vince col Rosatellum?

Dopo un passaggio “lampo” in Commissione, il Rosatellum bis è già approdato in Aula al Senato. Si prevede un’approvazione in tempi molto rapidi, con la fiducia, del testo già approvato alla Camera lo scorso 12 ottobre. Entro pochi giorni quindi – salvo clamorosi colpi di scena – il Parlamento approverà la nuova legge elettorale. Continua a leggere

Rosatellum bis: ecco come funziona (e come si fa a vincere)

Cos’è il Rosatellum-bis e come ci si è arrivati

È già stata ribattezzata “Rosatellum bis” la nuova proposta di legge elettorale depositata oggi in Commissione Affari costituzionali alla Camera dal deputato del PD Emanuele Fiano. “Bis” perché una precedente proposta, piuttosto simile (e che fu chiamata “Rosatellum” dal nome del capogruppo PD Ettore Rosato) era stata presentata la scorsa primavera: introduceva un sistema misto, con il 50% dei deputati (e dei senatori) eletti in collegi uninominali maggioritari e l’altro 50% con metodo proporzionale. Quella proposta fu poi modificata in senso “tedesco” quando fu raggiunto il famoso accordo a 4 che teneva insieme i “big” (PD, Forza Italia, Lega Nord e M5S) e che penalizzava i piccoli partiti (con lo sbarramento al 5%). Ma quello stesso accordo cadde sotto i colpi dei franchi tiratori durante le prime votazioni in Aula e lì sembrò che ogni speranza di cambiare la legge elettorale fosse svanita. Continua a leggere

Merkel vs Schulz: due settimane al voto decisivo

Esattamente tra due settimane, domenica 24 settembre, la Germania andrà al voto per eleggere il nuovo parlamento federale (Bundestag) e, di conseguenza, il nuovo governo. Analisti e comuni cittadini si domandano, semplicemente, se Angela Merkel sarà confermata alla guida del paese oppure no. Ma le cose sono un po’ più complicate. Continua a leggere

Ecco perché sia Trump che Macron hanno un problema di popolarità

Qualche giorno fa abbiamo dato conto di un sondaggio che segnalava un calo nella popolarità di Macron. Abbiamo detto che serviva prudenza, perché il dato poteva essere presto smentito da altri dati, magari proprio in conseguenza dell’attivismo del presidente francese su temi (la Libia, i cantieri navali di Saint Nazaire) che l’avevano messo in cattiva luce qui in Italia. Continua a leggere

La “luna di miele” di Macron è davvero finita?

Qualche giorno fa sualla stampa italiana ha avuto molto risalto la notizia che la popolarità del presidente francese Emmanuel Macron presso i suoi elettori sia in caduta libera.

Alla base di questa notizia, l’ultimo “bollettino” pubblicato dall’istituto demoscopico francese IFOP, secondo il quale a luglio la popolarità di Macron sarebbe scesa di ben 10 punti rispetto al mese precedente. Molti giornali e notiziari italiani si sono affrettati a titolare sulla “fine della luna di miele” del nuovo presidente francese con il suo popolo. Ma è davvero così? Continua a leggere

La rinascita del socialismo attraverso i social media?

La sinistra che si ispira al socialismo sta vivendo un momento di rinascita in Occidente: nel Regno Unito, Jeremy Corbyn ha portato il Labour a un risultato eccezionale e inaspettato alle ultime elezioni generali; in Francia, nonostante il crollo del PS, il radicale di sinistra Jean-Luc Mélenchon ha sfiorato il 20% e l’accesso al secondo turno; Bernie Sanders è oggi, secondo un sondaggio, il politico più popolare negli USA. Partendo da questa considerazione, Ben Tarnoff dalle colonne del Guardian ipotizza che vi sia un legame tra questa rinascita e la diffusione dei social media. Continua a leggere

Francia, un primo turno senza precedenti (ma scontato)

Le elezioni legislative francesi di domenica scorsa hanno avuto un esito senza precedenti e allo stesso tempo poco sorprendente.

Lo stesso dato dell’affluenza è in linea con questa definizione: ha votato meno di un francese su due, il 48,7% (in calo di 8,5 punti rispetto al 2012). Si tratta di un record negativo per delle elezioni legislative, e tuttavia in continuità con un trend che da anni vede diminuire i numeri della partecipazione al voto. Continua a leggere