La Costituzione ha dei problemi. Ecco perché va riformata [extended edition]

Il dibattito pubblico sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre presenta un’incredibile distorsione. Ogni volta che si discute nel merito – cioè dei contenuti della riforma, e non di tutto il “rumore” politico che la circonda – sembra che in questo referendum si debba operare una scelta di questo tipo: da un lato, la riforma Renzi-Boschi, con tutte le sue criticità; dall’altro, un’altra riforma “ideale”(ognuno ha la sua, così come ognuno ha una sua formazione della nazionale di calcio), perfetta e senza difetti, da fare ovviamente “tutti insieme” non appena si fosse provveduto a rottamare questa con la vittoria del No. Questa scelta, molto semplicemente, non esiste. Continua a leggere

La Costituzione ha dei problemi. Ecco perché va riformata

Il dibattito pubblico sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre presenta un’incredibile distorsione. Ogni volta che si discute nel merito – cioè dei contenuti della riforma, e non di tutto il “rumore” politico che la circonda – sembra che in questo referendum si debba operare una scelta di questo tipo: da un lato, la riforma Renzi-Boschi, con tutte le sue criticità; dall’altro, un’altra riforma “ideale”(ognuno ha la sua, così come ognuno ha una sua formazione della nazionale di calcio), perfetta e senza difetti, da fare ovviamente “tutti insieme” non appena si fosse provveduto a rottamare questa con la vittoria del No. Questa scelta, molto semplicemente, non esiste. Continua a leggere

La parabola delle riforme: quella fiducia in calo che fa “nascondere” la Boschi

(Articolo per Il Fatto Quotidiano)

Con l’annuncio della data in cui si terrà il referendum costituzionale, la campagna elettorale è entrata nel vivo. I media hanno cominciato a dedicare molto più spazio alle ragioni – e ai protagonisti – di entrambi i fronti.
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Renzi si gioca tutto sull’affluenza: se cresce, sale il sì

(Articolo per Il Fatto Quotidiano)

Le elezioni amministrative sono ormai alle spalle, ma hanno lasciato il segno: ne sono usciti nettamente indeboliti Matteo Renzi e il Pd, identificati dalla maggioranza degli italiani come i principali sconfitti alle urne. Mentre sembrano aver ricevuto una “spinta” notevole i partiti all’opposizione, a cominciare dal Movimento 5 Stelle, che secondo i sondaggi ha ormai raggiunto (e, secondo alcuni, superato) i dem nelle intenzioni di voto anche al primo turno.
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