(Articolo per il CISE)
Il Veneto, come anche altre regioni (Liguria, Puglia), è stato sotto i riflettori di questa campagna elettorale principalmente per un motivo: la scissione che ha riguardato uno dei due schieramenti maggiori. In questo caso si tratta della frattura venutasi a creare nella Lega Nord tra il fronte a sostegno del governatore uscente, Luca Zaia (appoggiato dal segretario nazionale Matteo Salvini) e il sindaco di Verona Flavio Tosi, che ha deciso di correre da solo contro il suo partito dopo la “rottura dei patti”, che a suo dire avrebbero dovuto riservare a lui il ruolo di candidato ufficiale della Lega (e quindi del centrodestra). Proprio questa frattura sembrava poter rendere questa sfida più incerta. Ma, a differenza della Liguria (dove la scissione in seno al centrosinistra ha favorito la vittoria a sorpresa del centrodestra) e della Puglia (in cui a dividersi è stato il centrodestra, agevolando ulteriormente la vittoria annunciata del centrosinistra), in Veneto la divisione non ha comportato la sconfitta. Non ci sono infatti state sorprese rispetto al più prevedibile dei risultati, e Luca Zaia ha vinto con ampio margine riconfermandosi alla guida della regione. Continua a leggere